martedì 20 agosto 2013

Come stressarci meno? Un ciclo di tre incontri per iniziare a vivere meglio qui e ora.


L'Assessorato alla Cultura del Comune di Vignate propone
 
UN CICLO DI INCONTRI:
 
STRESSATO?
VIVERE MEGLIO QUI E ORA
 
 


Sabato 21 settembre 2013 ore 9.30
A CIASCUNO IL SUO STRESS E LE SUE SOLUZIONI
Chi è senza stress alzi la mano. Come dire: oggi essere stressati è una condizione condivisa da tutti. Comune sì, ma anche vissuta in modo personale da ciascuno. Lo stress fa parte della vita e per affrontarlo il primo passo è conoscerlo. Una mattinata dedicata a esplorare cos’è lo stress e come funziona, per poi alimentare la consapevolezza del nostro personale livello di stress: come si manifesta? Quali sono i nostri fattori stressanti?  Cosa possiamo cambiare?
 
 
 
Sabato 19 ottobre  2013 ore 9.30
ASCOLTARE IL CORPO PER VINCERE LO STRESS
Mens sana in corpore sano. E il corpo è sano quando lo ascoltiamo. Sotto stress siamo sordi ai suoi bisogni: tesi e irrigiditi non sentiamo la fatica e le emozioni che esplodono quando “molliamo il colpo”. Corazzati per difesa, chiudiamo la porta anche a quanto di nutriente può darci il mondo. Una giornata dedicata ad abitare fino in fondo il corpo per scoprire  che sentirci aiuta a rilassarci, a vivere con meno ansia e a capire dove stiamo andando.
 
Sabato 30 novembre 2013 ore 9.30
L’ARTE DI GESTIRE LO STRESS: PUNTI DI VISTA E TECNICHE
 
Imparare a gestire meglio lo stress è un’arte. Occorrono sia tecniche per smettere di preoccuparci, sia spunti per lavorare in modo creativo sulla nostra fiducia e capacità di affrontare le difficoltà.  Questi i temi della mattina: al centro tecniche anti-stress e spunti di riflessioni e condivisione. Trai piatti forti la gestione dello stress e l’autostima, il rapporto col tempo, il vuoto e le differenze tra responsabilità, corresponsabilità e colpa. Per scegliere meglio cosa trattenere e cosa lasciare andare.
 
 
Relatrice dott.ssa Gabriella Giunco, psicologa e formatrice aziendale
 
Gli incontri si svolgeranno a Vignate presso la Biblioteca Comunale di Via Fermi, 43
 
 
Ingresso Libero



 

martedì 28 maggio 2013

Come affrontare lo stress: a Milano Dateo per conoscere meglio lo stress. "A ognuno il suo stress e le sue soluzioni"

Un sabato mattina dedicato a stressarti...di meno!
22 Giugno 2013 (9,30-12,30)  Studio Artistico, Via Marcona 24, Milano



stressed e desserts
I problemi nella vita sono come padelle: presi da un lato
li puoi reggere, presi dall'altro sono intollerabili.
Quante volte ti sei detto:
Basta! Non ce la faccio più…
Avrei bisogno di riposo, ma non ho tempo! Mangio e dormo male, sono stanco…
E’ troppo: non ce la posso fare… Quando mai finirà questo periodo difficile?
Ce la farò a superarlo?
Mi dicono «buongiorno» e vorrei rispondere «buongiorno un cavolo!»
Possibile che capitino tutte a me?
Com’è che perdo le staffe così facilmente?

 

Tutto questo c'entra col tuo stress. Selye diceva: lo stress è il sale della vita. Entro certi limiti , superati i quali vale la pena imparare come stressarsi meno.

 

Sabato 22 Giugno (ore 9,30 – 12,30) la Dr Gabriella Giunco, psicologa e formatrice, terrà il workshop Stressato? Vivere meglio qui e ora.

Una mattinata per Conoscere lo stress (come funziona,  a cosa serve, come si manifesta, quando diventa un problema) e il nostro personale modo di vivere lo stress.

A ciascuno , infatti, il suo stress e le sue soluzioni. Quali sono i nostri fattori stressanti (lavoro, problemi a casa, eventi traumatici, impegni accumulati)? Come si manifesta il nostro personale stress? Come lo affrontiamo? Dalla consapevolezza del nostro stress a una consapevolezza ampliata di noi stessi e del mondo: sensazioni, emozioni, pensieri, azioni. Lo stress è sempre un fatto di relazione tra noi e il mondo: ascoltarci in questo rapporto ci permette di sperimentare nuovi modi di affrontare le situazioni e di trarre giovamento da tecniche specifiche per gestire le situazioni critiche.

Partecipazione libera. Gradita conferma.

 

Per informazioni: Email gabriella.giunco@fastwebnet.it  ; Cell 389 4950649

 

venerdì 1 marzo 2013

In partenza i gruppi del progetto NEMO con-i-genitori. Per i genitori di ragazzi 8-13 anni

Progetto NEMO Con-i-genitori:
Ciclo di incontri per genitori di ragazzi 8-13 anni.
Mio figlio cresce così in fretta,  come mantenere il nostro buon rapporto?
Non capisco più mio figlio …
Mia figlia sta cambiando …
Facendo così cosa vuole dirmi?
Qual è la cosa giusta da fare? …
Che fatica parlarci!  Come posso aiutarlo/a?


La Dr Luana Giannini, psicologa ed educatrice e la Dr Gabriella Giunco, psicologa e formatrice, propongono il ciclo di incontri NEMO Con-i-genitori, dedicato ad accompagnare i genitori nell’arte di educare i figli preadolescenti e adolescenti (età 8 -13 anni).


5 sere di dialogo e condivisione in cui riflettere insieme e fare esperienze concrete.

Scoprirai che vivere meglio nei panni di genitori è possibile, che il confronto con altri padri e madri di ragazzi può essere prezioso e che hai già molte risorse utili per la crescita dei tuoi figli, si tratta di tradurle in azione, mentre altre capacità possono essere potenziate e sviluppate. 

Gli incontri si terranno:

Venerdì 12 Aprile 2013 - Promuovere la fiducia in sé stessi

Venerdì 19 Aprile 2013 - Guardare tuo figlio da un altro punto di vista

Lunedì 6 Maggio 2013 - Ascoltarsi di più in famiglia? Why not

Venerdì 17 Maggio 2013 - Oltre il dire no, gestire i conflitti.

Venerdì 31 Maggio 2013 - Qual è la giusta distanza? Il lavoro d'amore elastico


Per info e iscrizione al ciclo o al singolo incontro contatta:

info@studioequilibri.com  Tel. 02 7385127


Per altre info: gabriella.giunco@fastwebnet.it Cell 389 4950649  

                     gianniniluana@libero.it  Cell 348 3889302





sabato 23 febbraio 2013

Come smettere di stressarci e cominciare a vivere : basta intornismo e manipolazione.

 







Un bambino contempla una creatura marina, concentrato la guarda, sente stupore, allunga la mano per conoscere di più: vive intensamente il momento. Più in là una coppia, lei dice a lui qualcosa di toccante, l’emozione scorre condivisa, poi lei si stacca bruscamente “oh, mica dicevo sul serio, eh!”. Più avanti lei ammette “il momento stava diventando troppo coinvolgente…ho preferito stemperarlo”, come dire il piatto è troppo forte, non ne reggo i sapori.  

Come ci impediamo di vivere? Di esserci al 100% nella nostra vita? Cosa facciamo in fondo ogni giorno per “vivere solo a metà” e cosa possiamo fare, invece, per assaporare fino in fondo la nostra vita, col coraggio di chi sa affrontare i bocconi amari e con altrettanta lucidità riconoscere e gustare fino in fondo i bocconi buoni?

La prima cosa è riconoscere che ci sono dei modi ben precisi di funzionare che ci tengono lontani dalla consapevolezza presente e ci permettono di evitare le nostre stesse esperienze. Attenuare l’intensità di un’emozione parlandoci sopra o intorno (intornismo) è un modo per allontanarci da ciò che stiamo vivendo, strumentalizzare uno scambio verbale evitando di esprimere quello che pensiamo davvero (manipolazione) è un altro modo ancora, lasciarci imprigionare nei dovrei/non dovrei (doverismo) per evitare di vedere ciò che semplicemente c’è/non c’è rappresenta una terza via per evitare la realtà.

Del doverismo abbiamo già parlato nel post Stop Doverismo, qui lasciamo spazio alla trattazione di intornismo e manipolazione. Chiacchierare sulle cose, girarci attorno anziché dirle, cercare spiegazioni a tutti i costi e concettualizzare (intornismo) serve spesso a evitare di stare con ciò che c’è, permette di stabilire una distanza dall’esperienza e risponde ad un’esigenza di controllo della realtà. Una tecnica utile per affrontare l’intornismo è la regola della non-autointerpretazione: smetterla di dirci che abbiamo agito così perché. Se la persona riesce a seguire l’invito a non darsi/cercare spiegazioni, scopre che non ne ha bisogno per conoscere sè stessa e può cominciare a vedere com’è sotto la crosta delle spiegazioni dietro cui prima si nascondeva. Se poi scopre di non riuscire a rinunciare a certe spiegazioni, questa è una buona occasione per capire quali sono le esperienze qui-e-ora che più cerca di evitare, esplorando il suo bisogno di evitare un disagio.

Non meno incisivi gli effetti della manipolazione, ovvero delle azioni compiute per evitare di esserci davvero, per vivere a metà evitando l’esperienza, così da non affrontare stati di disagio per cui non si è pronti. La manipolazione può essere fatta a sè stessi o agli altri. Nel primo caso, la persona agisce senza seguire i suoi impulsi e poi “se la racconta” sul senso del suo comportamento, riempie le giornate per “non avere tempo” di fare ciò che vuole evitare o di stare seduta, costretta alla consapevolezza di sé, programma il futuro per non stare nel presente ecc; nel secondo caso, la persona con gli altri attua un gioco, e perciò adotta un certo comportamento per ottenere un certo risultato a proprio vantaggio. E il comportamento manipolatorio é ben lontano da una vera azione, che per definizione è espressione di sé e/o dei propri impulsi. Quanta differenza tra un abbraccio dato per dare un'impressione di cordialità, e un abbraccio vero tra cari amici, fine a sé stesso, che non si aspetta di dimostrare nulla (caso mai è esso stesso dimostrazione), esprime e basta. Per contrastare la manipolazione e l’automanipolazione cominciamo col fare attenzione alle richieste di permesso (= un modo per dare agli altri la responsabilità di una propria azione, così da evitare l’impegno di decidere), false domande (= domande volte a rassicurare chi parla ed aiutarlo ad evitare meglio l’esperienza da cui ha origine la domanda), richieste (= domande con cui chiedendo agli altri qualcosa non li si lascia semplicemente essere sé stessi) e risposte (= risposte acquiescienti o che comunque sono date per ottenere o evitare qualcosa, a differenza delle reazioni che sono autentiche in quanto esperienze provocate dalla domanda). Ad una distorsione dell’azione come la manipolazione si può poi rispondere con un’azione consapevole, magari dedicando un tot minuti al giorno a verbalizzare ciò che si sente, si pensa e si prova qui-e-ora, prendendo atto di ciò che c’è nel presente, il ché impedisce alla persona di elaborare il suo programma. Stare davvero nel continuum di consapevolezza, amplia la consapevolezza della persona e la rende aperta all’esperienza anziché affannata a fabbricare esperienza. Un passo essenziale per vivere le nostre esperienze in modo pieno.

 
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