martedì 28 aprile 2015

Il bisogno di riconoscimento


C'è qualcosa di irrinunciabile per la vita personale e sociale: il riconoscimento. Ognuno di noi vuole essere riconosciuto nella sua esistenza, nel suo essere. Nasciamo affamati di riconoscimento non meno di quanto lo siamo di cibo e cure e con questo bisogno di riconoscimento facciamo in qualche modo i conti tutta la vita.
A volte, una crisi esistenziale parte da un bisogno di riconoscimento frustrato troppo a lungo e può essere affrontata solo a partire da lì.
A volte, restiamo bloccati nella ricerca di un particolare riconoscimento che non arriva e non arriverà mai: ci sentiamo in gabbia perchè madri, padri o altre figure per noi importanti non approvano le nostre scelte di vita e le disconoscono totalmente, arrivando al punto di dire "tu non conti perchè  ecc. ", un messaggio che equivale a dire "tu non esisti".
Ognuno di noi è chiamato a diventare ciò che è, ma se ciò che siamo e diventiamo non è riconosciuto la sofferenza psichica è alta. In questi casi spesso occorre lavorare sul "nostro pezzo", su ciò che ci riguarda in prima persona, esplorando le possibilità di riconoscimento e autorizzazione a essere ciò che siamo che partono prima di tutto da noi, a volte solo da noi.
La vita sociale nel senso più sano e pieno del termine c'è quando l'esigenza del riconoscimento si intreccia con la reciprocità e si concretizza in relazioni che nutrono riconoscendo.
Il Prof. Remotti esprime, in questo senso, un punto di vista che condivido profondamente: "Se c'è qualcosa di irrinunciabile per le persone, questa non è l'identità, ma il riconoscimento. L'identità è solo una forma, estrema, di riconoscimento di sé in opposizione ad altro". 
In altre parole, non occorre che tu sia uguale a me per riconoscermi, non occorre tu sia uguale a me per amarmi. E lo stesso vale per me: posso riconoscerti nella tua alterità da me, posso persino amarti per quanto tu sia diverso e altro da me.
Ma l'amore è un di più, non è necessario ci sia amore perchè ci sia riconoscimento.
Non occorre neppure l'accordo perchè ci sia riconoscimento. Posso, infatti, non essere d'accordo con te, ma riconoscere la legittimità del tuo essere altro da me, del tuo punto di vista, per quanto altro e diverso dal mio.
Basta che io ti veda e che tu mi veda. Senza proiezioni, senza confusioni identitarie, basta che ci concediamo di essere un soggetto davanti a un altro soggetto

Per dirla alla Buber, basta che siamo un Io e un Tu.

giovedì 16 aprile 2015

Eventi a Liscate: secondo incontro di Genitori nel quotidiano

Secondo Incontro di "Genitori nel Quotidiano": appuntamento a Liscate il 24 Aprile 2015

Se avete figli e spesso vi chiedete qual è la cosa giusta? come capirli e farvi capire?  continuate a leggere. 

La serata di riflessione e condivisione che sto per presentarvi è su misura per voi.  Non troverete risposte preconfezionate, nè bacchette magiche, ma altri genitori come voi, ognuno col suo bagaglio di dubbi e certezze, e troverete nuove domande utili nella ricerca delle vostre risposte, del vostro senso. Il solo che a voi e ai vostri figli può davvero servire.
 
Vi aspetto 

Venerdì 24 Aprile 2015  - ore 20,30 

presso il Centro Polifunzionale, Via Brambilla 4, Liscate (MI)

Qui terrò, infatti, il prossimo incontro gratuito dedicato alla genitorialità.

Al centro della serata, patrocinata dall'Assessorato alle Politiche dell'Istruzione e Formazione Permanente di Liscate ci sarà:

Promuovere la fiducia in sé stessi e ascoltarsi di più in famiglia.

Promuovere l’autostima nutrendola in voi e nei vostri figli, ricordandoci anche che la comunicazione è sempre a due vie. Assieme esploreremo  le capacità comunicative, l'ascolto attivo, l'espressione di sé. Vedremo aspetti generali e proveremo delle tecniche.  
Obiettivi
  Promuovere l’autostima e la fiducia in sé stessi

  Ascoltarsi di più in famiglia.

  Potenziare le capacità comunicative

  Lavorare insieme per comunicare meglio e capirsi di più in famiglia

  Confrontarsi con altri papà e mamme

Sotto vi riporto la locandina dell'iniziativa.

A presto!