mercoledì 12 settembre 2012

Il rapporto tra autostima e realizzazione personale? Sale & Spaghetti


Un piatto di spaghetti per descrivere il rapporto
tra autorealizzazione ed autostima 
Per cucinare un buon piatto di pasta occorre il sale, il sale non determinerà se i nostri spaghetti saranno mediocri, gustosi o addirittura piatti da gourmet, ma certo se dimentichiamo il sale o ne mettiamo troppo roviniamo il piatto.

Il rapporto tra autostima e realizzazione personale ha qualcosa di simile: non basta l’autostima per realizzarci, ma certo è un ingrediente indispensabile a questo scopo.

A questa somiglianza si accompagnano tre differenze:

1)     Mentre col sale possiamo esagerare rendendo i nostri spaghetti immangiabili, l’autostima quando è vera autostima non è mai troppa. In altri termini, alimentarla e migliorarla ci fa sempre bene. L’orgoglio, contrariamente a quanto spesso si pensa, non è il risultato di troppa autostima, di un eccesso di fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità, ma un tentativo più o meno inconsapevole di compensare le proprie insicurezze.

2)     Il sale lo possiamo aggiungere anche alla fine, correggendo l’errore iniziale, l’autostima, invece, non possiamo “aggiungerla” alla fine, come se fosse un optional: non possiamo pensare di realizzarci e credere di riuscirci rimandando a un secondo momento di nutrire la nostra autostima. O meglio, possiamo farlo ma se non affrontiamo il tema autostima in tempo utile prima o poi distruggeremo da soli ciò che abbiamo ottenuto. Pensiamo a chi ha una vita felice e a un certo punto inizia a sabotarla fino a perdere tutto e pensiamo a chi, invece, riesce a mantenere nel tempo un buon equilibrio: spesso si tratta di persone con livelli di autostima diversi.

3)     Il sale non facilita la preparazione di un piatto di pasta, l’autostima, invece, facilita e agevola la realizzazione personale. Di fatto è difficile trovare una persona con una forte sana autostima che non abbia realizzato/non stia lavorando per realizzare sé stessa, negli ambiti per lei importanti. Sotto questo punto di vista, restando nella metafora culinaria, l’autostima ricorda più il lievito del sale: più ce n’è, migliore viene la pasta per la pizza e più buona la pizza.
 
Esistono modi per lavorare sul sale/lievito autostima di ognuno di noi. 
Un buon percorso di crescita personale ed una psicoterapia orientata a
sviluppare le risorse della persona permettono, a livelli differenti, di lavorare assieme al
cliente/paziente anche su questo punto davvero cruciale per la qualità della vita.
 
 


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